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Fagiolina e zafferano

Le eccellenze del Trasimeno: la fagiolina e lo zafferano.fagiolina

Furono gli Etruschi a introdurre nell’area lacustre la coltivazione di un fagiolo rarissimo, minuscolo e di vari colori, fino agli anni cinquanta del Novecento, tanto da diventare il piatto quotidiano delle persone vissute a quei tempi. Successivamente la fagiolina ha rischiato l’estinzione  a causa dello spopolamento delle campagne e l’ingente richiesta di manodopera di cui necessitava. Ma da oltre un decennio ormai, questo prodotto unico e introvabile nel resto d’Italia, è ritornato in auge grazie alla sapiente volontà e cura di pochissimi produttori lacustri, al punto tale da essersi guadagnato nel 2000 il presidio “slow food”.

Gli abitanti del Lago Trasimeno sono soliti consumarla in estate come antipasto, sopra la bruschetta: in inverno invece è ideale per zuppe gustose e nutrienti. Anche se il suo periodo di stagionalità è luglio-agosto, la si trova tutto l’anno essiccata in sacchetti.

Possibilità per i buongustai e non, di visitare le aziende agrarie che la producono, trasformandosi così per un giorno da semplici turisti a “contadini” veri e propri.

Sempre nella zona lacustre si coltiva lo zafferano, il cosiddetto “ Croco del Perugino”, dal nome del pittore umbro più noto, nativo di Città della Pieve. La produzione di zafferano, iniziata nel XIII secolo, non si è mai arrestata e oggi più che mai, grazie ad un consorzio di 31 produttori, è viva e copiosa nella zona di Città della Pieve. In passato lo zafferano aveva molti più usi rispetto ad oggi. Veniva infatti usato come medicinale e colorante naturale per stoffe e per ottenere il colore pittorico giallo. Oggi il suo utilizzo si è ristretto al campo alimentare, basti pensare al famoso risotto alla milanese, ma a Città della Pieve si ritrovano splendidi lini e sete tinte di giallo e ricamati a mano dalle signore del posto.

Vi consigliamo vivamente la visita di un’azienda produttrice così da scoprire le varie fasi di vita di questo preziosissimo prodotto, dalla fioritura viola che in novembre ricopre i campi nei dintorni della città all’essiccazione dei pistilli rossi, da cui magicamente grazie ad un’immersione in acqua bollente, si ricava la polverina gialla che tutti noi conosciamo. Niente a che vedere con quella che si trova nei supermercati!!